“Nella fase dello sterminio dei nazisti tu sei in quella amatoriale… ti va di diventare un professionista?”
Il regista più destabilizzante degli ultimi anni (e più di moda), dopo essersi cimentato nelle arti marziali con Kill Bill o nel mondo del pulp con i suoi primi lavori (Le Iene, Pulp Fiction, Jackie Brown) si dimostra anche abile nel campo storico, ripercorrendo e rivisitando a suo modo la seconda guerra mondiale. Intendiamoci: la vicenda è tutt’altro che una vicenda fedele ai fatti realmente accaduti e raccontati nei libri, ma Tarantino, sempre devoto ai propri canoni, ci espone con sapienza l’arte della guerra e della tortura alla sua maniera.
Pellicola divisa in cinque atti. Nel primo ci presenta la furia ceca dell’esercito nazista attraverso la figura di Hans Landa, il “cacciatore di ebrei”, personaggio riuscitissimo con il quale il regista si esalta e confeziona una prefazione davvero convincente. Negli altri episodi la scena sarà invece dominata dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt) e dal suo gruppo di Bastardi, assassini specializzati nella cattura ed uccisione di soldati del Terzo Reich, spietati e sanguinari proprio come piace a Quentin. Dopo essersi “divertiti” per anni con delle “comuni SS”, i nostri protagonisti mireranno direttamente al bersaglio grosso: il Fuhrer. Le modalità del piano di uccisione non vi lasceranno di certo delusi.
La garanzia di regista e di un ottimo cast consacrano questo film come uno dei più interessanti dell’ultimo periodo. Se amate il genere, ve lo consiglio calorosamente.