Eva contro Eva

All About Eve - Joseph Mankiewicz, 1950


Voto medio: 4,25
(8 voti totali)

Film consigliato

DURATA: 138 minuti
GENERE: Drammatico
CAST: Bette Davis, Anne Baxter, George Sanders.

Bill ha trentadue anni e ne dimostra trentadue. Li dimostrava cinque anni fa e li dimostrerà ancora fra vent’anni. Maledetti uomini!

Eva contro Eva, ovvero la donna ambiziosa giovane e bella contro l’acclamata attrice di teatro ormai sul viale del tramonto. Eva contro Eva, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, il riso e il pianto. E’ su questo scontro generazionale, culturale ed emotivo che il film di Mankiewicz ruota.

Margo, attrice in declino, fa entrare nella sua vita l’ingenua e affabile Eva, sua grande e devota ammiratrice. Purtroppo per lei però, la scelta non si rivelerà vincente e, a suon di caustiche e perfide battute, scoprirà di avere a che fare con un’arrampicatrice sociale senza scrupoli.

Il film è un autentico e insuperato capolavoro di scrittura cinica e sarcastica, interpretato magistralmente da un’inarrivabile Bette Davis e da una bravissima Anne Baxter. I flashback e l’atmosfera irreale e volutamente teatrale accompagnano lo spettatore per mano in questo climax di avvenimenti, suspance e commenti al vetriolo. Un film perfetto che ogni cinefilo dovrebbe vedere e rivedere, custodire gelosamente nella propria videoteca e amare follemente, con passione. La stessa passione che Margo mette per combattere l’antagonista, per non farsi schiacciare da lei, per non perdere il suo uomo.

La passione di una donna aggressiva e fragile allo stesso tempo, volubile e brillante, ferita e indomabile. Passione che costringe lo spettatore ad amare le sue manie, la sua isteria, i suoi pianti patetici arrivando a provare profonda empatia e tenerezza per lei. E nella frase “Prendete il salvagente… Stasera c’è aria di burrasca!” pronunciata con vigore dirompente in cima alle scale della sua casa, ci rendiamo conto che facciamo il tifo per lei e che tutti siamo un po’ come Margo e celiamo, spesso con pessimi risultati, le nostre fragilità dietro scorze e maschere che non ci rappresentano pur di non lasciar trapelare le nostre paure, pur di non scoprire il fianco e rendersi vulnerabili.

Candidato al numero record di 14 oscar, vinse 6 statuette, tra cui quella per miglior film. Un’ultima, piccola curiosità: in un cameo possiamo riconoscere una giovane Marylin Monroe.