“Ringrazi Dio, non me. Lui ci ha fatti sopravvivere… almeno… è ciò che dovremmo credere.”
Opera incommensurabile del grande Roman Polanski, il quale decide di trattare la vera storia del pianista ebreo Władysław Szpilman, interpretato dal premio oscar Adrien Brody. Władysław lavora in una radio locale, fino al giorno in cui una granata distrugge la sala di registrazione. E’ l’inizio della Seconda Guerra Mondiale.
La Polonia è stata invasa dalle truppe tedesche e le restrizioni, in particolar modo fatte agli ebrei non sono commentabili. Prima la stella di David da cucire sui cappotti e in seguito i viaggi senza via d’uscita. In un luogo in cui la scritta “Arbeit Macht Frei”, è solo una beffa nei confronti di gente innocente, libera si, ma di morire in modo indegno. Władysław Szpilman vedrà tutta la sua famiglia salire sul treno che conduce ai campi di concentramento, lui sarà salvato. Ma dovrà sempre guardarsi le spalle, per cercare di non morire. Il pianista viaggia in quell’epoca di orrori, su note musicali toccanti. Film crudo che rispecchia a pieno la realtà del tempo. Degno di essere visto.