“Non si legge mai niente dell’America del Sud. Nel Nord invece è tutto elettrico” – “Sì, anche la sedia è elettrica”
Riso amaro è un lungometraggio del 1949 diretto da Giuseppe De Santis e interpretato, fra gli altri, da un esuberante Vittorio Gassman e da una sensualissima Silvana Mangano. Il film, ambientato nei primissimi anni del secondo dopoguerra, racconta la storia di una coppia di ladri, Francesca (Doris Dowling) e Walter (Gassman), che dopo un grosso furto provano a sfuggire alla polizia unendosi a un gruppo di mondine in partenza per le risaie vercellesi. Una volta giunti sui campi, Francesca s’improvvisa mondariso, sperimentando le fatiche di questo lavoro ingrato e condividendo dolori e speranze di altre centinaia di donne provenienti da mezz’Italia e giunte in terra piemontese spinte dalla fame e dalla disperazione. Tra le risaie Francesca conosce Silvana, ragazza giovane e sognatrice. Tuttavia quest’ultima dimostrerà sin da subito di avere un debole per Walter e per le sue promesse di una vita migliore, una vita di lussi e ricchezze, una vita da ballare al ritmo di musiche spumeggianti come il boogie-woogie che i due improvvisano appena conosciutisi.
Grande pellicola neorealista e ritratto incisivo ed efficace di un’epoca di depressione, in cui la popolazione italiana giaceva in un limbo oscuro tra una realtà di sofferenza ed il desiderio di sognare, tra la miseria della terra ed il luccicante mito americano; un limbo dal quale riuscirà però ad uscire grazie anche alla presa di coscienza del popolo, che genera solidarietà e senso di responsabilità.