“Una crisi di inspiration? E se non fosse per niente passeggera signorino bello? Se fosse il crollo finale di un bugiardaccio senza più estro né talento?”
Il cinema italiano sul tetto del pianeta: Fellini 50 anni or sono faceva scuola ed il resto del mondo cinematografico prendeva appunti, ed ancora oggi non ha smesso di trarre beneficio da questa pietra miliare. Basti pensare che Leonardo Di Caprio parlando di “Inception” cita proprio 8 ½ come fonte d’ispirazione di Nolan!
E’ la storia di Guido Anselmi (uno strepitoso Marcello Mastroianni), regista di successo che attraversa uno stallo di vocazione ed una ben più profonda crisi esistenziale, e per risolverla decide di trascorrere un periodo di purificazione in una stazione termale, con l’intento di ritrovare serenità ed estro. Il suo soggiorno è però continuamente tormentato da una miriade di personaggi che pendono dalle sue labbra speranzosi di poter trarre vantaggi personali dalla posizione privilegiata del protagonista, e a cui Guido non sembra proprio riuscire a a dedicare del tempo, perso com’è nella sua condizione di “sogno ad occhi aperti”. E’ proprio in questa condizione di “sonnambulismo” che il protagonista ci mostrerà il suo passato ed i suoi sogni più reconditi, e nel contempo Fellini esibirà il suo talento attraverso situazioni surreali ed illogiche, che scaraventeranno lo spettatore in un’atmosfera onirica assolutamente indimenticabile.
Capolavoro assoluto, dalla caratterizzazione dei personaggi, ai dialoghi fittissimi (sia interiori che esteriori), alle ricostruzioni dei meccanismi mentali attraverso scene paradossali: difficile fare meglio. Rimane complicato catalogare questa pellicola in un genere preciso, forse la descrizione migliore la diede Dino Buzzati, definendola: “La masturbazione di un genio”.