“È l’intrattenimento degli adulti a uccidere i nostri figli o è l’uccisione dei nostri figli ad intrattenere gli adulti?”
Bomb City è un film statunitense indipendente, che porta sullo schermo una storia vera avvenuta ad Amarillo, una cittadina del Texas. Siamo nel 1997 e in città c’è un gruppo di punk che ha aperto un proprio locale. Questi hanno qualche attrito con un gruppo di ragazzi della squadra di football del liceo locale, tanto da arrivare ad un cruciale scontro diretto. Lo spettatore viene posto di fronte a ciò che ha preceduto lo scontro, presentando i vari personaggi, che si alterna con spezzoni del processo conseguente alla rissa. Poiché questo fatto di cronaca ha suscitato enorme scandalo negli States, ma non ha avuto risonanza in Europa, lo spettatore ignaro degli avvenimenti non è in grado di comprendere il processo giudiziario fino agli ultimi 15 minuti del film.
Jameson Brooks dirige questo sua opera prima con un’ottima mano, presentando un film che sembra vero, con la sua fotografia spenta e una storia che viene presentata secondo i fatti, senza schierarsi da una parte o dall’altra, ma mettendo lo spettatore di fronte ad uno scandalo che colpisce dritto allo stomaco anche chi non aveva mai sentito parlare di questo fatto di cronaca. Bomb City è un meraviglioso esempio di Cinema indipendente che dimostra come non servano sempre enormi budget per portare in scena una storia che merita e necessita di essere raccontata. Questo è sicuramente uno dei film drammatici più belli degli ultimi anni, che non può lasciare indifferenti, ma permette di riflettere sui veri valori umani sempre più offuscati dalle apparenze.