“Un uomo potrà sempre dirsi ricco se qualcuno un giorno disegnerà la storia delle sue gesta, affinché vengano ricordate. Quest’uomo potrà sicuramente dirsi ricco!”
Il film è tratto dal romanzo “Mangiatori di morte” di Michael Crichton, a sua volta ispirato al poema epico “Beowulf”. La trama del film non è la fotocopia del romanzo, a mio avviso non solo per una ragione di adattamento ai gusti stilistici del regista John McTiernan che contengono pure il genere horror, ma semplicemente per inserire significati storici del tipo: “E’ stato il contributo della cultura del sud che ha permesso al nord, ancora barbaro, di accedere a piani superiori: quelli della civiltà”.
Pare che siano sorti aspri contrasti sulla regia troppo hollywoodiana che avrebbe tolto al film il che di barbaro che proprio ne caratterizzava invece il libro. Tuttavia il soggetto è rimasto integro, almeno nella determinazione del conflitto drammaturgico che coinvolge il protagonista: Ahmad ibn Fahdlan.
Il personaggio Ahmed, realmente esistito, interpretato da Antonio Banderas, è un cortigiano di Bagdad, uno dei maggiori centri culturali del Medio Oriente di allora. Cultura che lui rappresentava in pieno: poeta, colto , raffinato sia nei pensieri che nei modi, soprattutto nel suo Hobby preferito: le donne. Un potente nobile però, non avendo gradito tale passione sulla propria moglie, convinse il califfo ad esiliarlo, nominandolo ambasciatore nelle Terre del Nord.
Durante il viaggio, in compagnia di Melchisidek (Omar Sharif), vecchio amico di suo padre, incontra sul Volga un gruppo di vichinghi. Il suo compito di ambasciatore non poteva trovare inizio migliore, ma anche il suo disgusto non poteva incontrare di peggio. Popolo rozzo e primitivo, dai costumi discutibili, non solo per Omar. Si lavavano nella stessa bacinella per l’acqua e sacrificavano le mogli dei defunti, facendole bruciare nei roghi funerari delle navi. Dalla lontana Scandinavia un messaggero porta terribili notizie e chiede il loro intervento:il loro villaggio, minacciato da un popolo di creature misteriose e terribili, i Wendol (A differenza del film, il romanzo fa esplicito riferimento a uomini di neanderthal sopravvissuti).
Un’ indovina predice che solo i tredici guerrieri scelti dalla sua divinizzazione potranno vincere i terribili Wendol. Uno di questi è straniero: Omar, poi ribattezzato con il nome Eban.