“Sapere, osare, volere, tacere.”
Una figura che ricorda Cristo vaga attraverso scenari bizzarri e grotteschi pieni di immagini religiose e sacrileghe. Incontra una guida mistica che lo presenta a sette persone ricche e potenti, ognuna delle quali rappresenta un pianeta nel sistema solare. Questi sette, insieme al protagonista e la sua guida, si spogliano dei loro beni terreni e formano un gruppo di nove persone in cerca della Montagna Sacra, con il fine di soppiantare gli dei che lì vivono e diventare, così, immortali.
Opera di difficile classificazione. Film idealmente diviso in due parti: la prima quasi didascalica, l’ultima più classica e lineare. Elemento caratterizzante dell’intero film è sicuramente l’uso e la forza delle immagini, a volte disturbanti – o comunque poco gradevoli – ma comunque tecnicamente di buona fattura, specie considerando l’anno di realizzazione, il 1973. In un tourbillon di metafore, simboli ed allegorie il cui significato è relativamente accessibile ed a volte spiccatamente manifesto, il regista muove profonde critiche al mondo attuale e ai principali elementi negativi che lo caratterizzano: avidità, capitalismo, lussuria, edonismo sono solo alcuni degli argomenti rappresentati. Non manca una cruda e diretta accusa al mondo religioso ed al suo interesse materiale. Colpo di scena finale veramente spiazzante. Consigliato per chi vuole un film molto lontano da quelli tradizionali, ed è in cerca di un’esperienza se non spirituale, sicuramente filosofica.