“L’evoluzione diverrà rivoluzione.”
Primo capitolo di una trilogia che, a parer mio, risulta una delle migliori partorite da Hollywood nel XXI secolo e che completa la saga iniziata nella seconda metà degli anni ’60. Alla regia troviamo il britannico Rupert Wyatt, il quale svolge un ottimo lavoro costruendo le fondamenta di una trilogia che ha sicuramente fatto successo ma che negli anni si è ingiustamente arenata sul bordo del dimenticatoio, dato che non se ne parla più di tanto.
Ci troviamo a San Francisco, Will Rodman (James Franco) è un medico ricercatore che si dedica anima e corpo alla ricerca di una cura per l’Alzheimer, di cui ne soffre anche il padre Charles. Il medicinale creato da Will viene testato su primati, prevalentemente scimpanzé, strappati dal loro habitat in Africa e successivamente venduti come cavie. La somministrazione denota un potenziamento nelle abilità e intelligenza di una scimmia in particolare, chiamata Occhi Luminosi. Quest’ultima rimane uccisa a seguito di un incidente nel laboratorio e Will decide di prendersi cura del piccolo che il primate aveva dato alla luce prima del fatto; il nuovo arrivato viene chiamato Cesare e dimostra fin da subito doti strabilianti, addirittura superiori a quelle che aveva sviluppato la madre. Nel frattempo, senza l’approvazione di Will, un nuovo medicinale viene testato ma porterà effetti devastanti nel futuro degli esseri umani. Cesare cresce sempre più e, una volta preso coscienza delle sue abilità, si mette a capo di una ribellione di primati contro le violenze e i test di laboratorio.
Film con un budget non altissimo e che rimane sempre coi piedi ancorati per terra; gli effetti speciali sono incredibili e ben utilizzati, il virtuale non ammazza il film come spesso accade in diverse pellicole. Le scimmie hanno caratteristiche e comportamenti quasi più umani dei nostri simili; Cesare, in particolare, mette lo spettatore in una sorta di soggezione a causa della sua espressività che risulta addirittura maggiore degli stessi attori presenti. Ancora una volta bisogna fare i complimenti a Andy Serkis (già famoso per aver collaborato più volte con Peter Jackson e aver dato le movenze a Gollum e King Kong del 2005), il quale dona al primate una forza d’impatto terrificante, capace di bucare lo schermo e impressionare tutti. L’unica critica che mi sento di muovere riguarda la scelta di mettere molta carne sul fuoco, cosa che potrebbe stuccare leggermente; per il resto, un ottimo film fantascientifico.