Le Belve
“Solo perché vi racconto questa storia, non vuol dire che alla fine io sia viva.”
Forse è sbagliato, e probabilmente riceverò qualche commento negativo qua sotto, ma io ci provo lo stesso a parlare bene di quest’ultimo Oliver Stone, sebbene io stesso non lo abbia apprezzato. Credo che si debba cercare di capire il perché delle cose: perché una trama abbastanza banale? Perché dei personaggi così scontati? Perché tutto finisce come doveva finire? Beh, credo che la risposta sia solo una: per il pubblico da blockbuster. Me ne sono reso conto quando, alzandomi dalle poltrone del cinema, i miei amici mi dicevano “Bravo, hai scelto un bel film!” e io allibito cercavo di capire cosa potesse esser piaciuto loro. Quindi, eccomi a trovare i punti di forza di una pellicola che si differenzia notevolmente da quelle che hanno costituito finora uno dei curricula più prestigiosi di Hollywood.
Droga e sesso sono il centro attorno a cui ruota tutto, ma niente di sporco, mortale e malato però: infatti stiamo parlando della marijuana migliore del mondo, osannata come poche, e di una delle donne assolutamente ed obiettivamente più belle del pianeta, Blake Lively, che interpreta la protagonista Ophelia. A sua volta la ragazza è al centro di un triangolo amoroso con due “fighi” da paura (Aaron Johnson, interpreta Ben – Taylor Kitsch, è Chon) che spiazza le regole, essendo un rapporto dichiarato ed accettato da tutti e tre, senza mai alcun ripensamento o gelosia da parte di alcuno. Questo suona strano allo spettatore, essendo una cosa inconcepibile e mai vista su schermo, ma diventa fondamentale nell’economia del film poiché, al rapimento di lei, i due “bravi” ragazzi scatenano l’artiglieria pesante, movimentando una trama prevedibile non tanto nello svolgimento quanto nella risoluzione del tutto. E, nel putiferio che scatenano appunto i due giovani spacciatori californiani (ricattati dalla mafia messicana capeggiata da Salma Hayek – Elena – e Benicio Del Toro – Lado), troviamo un buon punto di forza di questa pellicola vietata ai minori di 14 anni: sembrano d’ispirazione Tarantiniana le scene di sangue e violenza che troviamo sin dai primi minuti di visione. Molto bene per questo.
Per finire, l’intreccio. Sebbene, come già detto, ci troviamo di fronte a degli stereotipi di personaggi già visti e rivisti persino nei telefilm (i protagonisti belli, giovani, straricchi ed i messicani sporchi, violenti e stupidi), e sempre nonostante un finale già scritto che colpisce solo grazie ad un artifizio cinematografico, lo svolgimento delle azioni non è così del tutto banale. I doppiogiochisti sono ovunque, e le tecniche per fregare il nemico si sprecano. Ecco qua emergere un buon John Travolta (Dennis, capo della DEA) che con il minimo sforzo si conferma più che adatto a questo genere di film piuttosto che “Senti chi Parla”. In totale, non aspettatevi un film da nomination all’Oscar, nè che ricorderete per tutta la vita; ma se cercate un buon film d’azione, un discreto thriller e un po’ di sangue (oltre che degli attori da bava alla bocca), eccovi serviti!
Le Belve è un film Duro, Eccitante, Mozzafiato, Nervoso, Semplice che parla di Amici, Amicizia, Compagni di Merende, Criminalità, Disonestà, Disordini, Donne in Pericolo, Eroi Negativi, Partners, Pericolo, Prigionieri, Rapimenti, Rivalità, Salvataggi, Spaccio, Triangoli Amorosi. Clicca sulle parole chiave per trovare film della stessa categoria!