“Leon, esattamente che lavoro fai per vivere?”
“Faccio le pulizie.”
Capolavoro del regista e sceneggiatore parigino Luc Besson. Un film completo, ricco d’azione, profondo, con personaggi ottimamente delineati ed interpretati alla perfezione da attori di alto rango. Protagonista di questa storia ambientata a New York è Léon: un killer spietato, un professionista silenzioso ed infallibile, una vera macchina apparentemente senza emozioni; un perfetto antieroe per farla breve. A far cadere questa maschera da uomo di ghiaccio, sarà la poco più che bambina Mathilda, la quale irromperà nella vita del sicario, mettendo in crisi la sua routine e le sue regole. La ragazzina è in fuga dopo che la sua famiglia è stata sterminata da alcuni agenti della DEA, sotto il comando del corrotto e perfido Stanfield.
Tra i due s’instaurerà un fortissimo legame, un amore in bilico tra il paterno ed il perverso ma comunque sempre casto. Impareranno molto l’uno dall’altra, ed insieme cercheranno di vendicare la perdita della piccola. Una parte, quella di Léon, che sembra scritta apposta per il duro Jean Reno, bravissimo attore francese, visto all’opera anche in “Wasabi”, “Ronin” e “Mission: Impossible.”
Da segnalare la “prima volta” di una incantevole Natalie Portman (“Il Cigno Nero”) che già da giovanissima lascia intravedere tutto il suo talento nella settima arte. Molto bene anche Danny Aiello nella parte di Tony, e soprattutto l’immenso Gary Oldman (“Il Quinto Elemento”, “Il Cavaliere Oscuro”), qui ancora nei panni del cattivo di turno un po’ psicopatico, ruolo che, a mio avviso, gli è particolarmente congeniale.