“Chi disse: ‘Preferisco avere fortuna che talento’, percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde.”
Woody Allen non ha certo bisogno di presentazioni in ambito cinematografico. Nel 2005 decise di girare un film drammatico con sfumature thriller e di un film “giallo” sulla scia di altre pellicole precedenti; impossibilitato a girare a New York, decise di optare per Londra e assumere un cast quasi interamente britannico.
Il protagonista è Chris (Jonathan Rhys Meyers), un giovane di bell’aspetto e sicuro di sé con umili origini, trasferitosi da poco dall’Irlanda nella capitale inglese dove inizialmente si trova a lavorare come insegnante di tennis in un circolo per benestanti. Riesce quindi ad entrare a stretto contatto coi membri della famiglia Hewitt, estremamente ricchi e agiati. Ormai destinato ad entrare nell’alta classe londinese, il giovane Chris perde la testa per Nola (Scarlett Johansson), una ragazza americana col sogno di diventare attrice e fidanzata del figlio degli Hewitt.
Il film scorre con grande ritmo, giungendo ad un finale che sinceramente mi ha spiazzato quando lo vidi la prima volta e che ha lanciato la pellicola tra i miei film preferiti e che ogni tanto recupero. Molto convincente la prova di tutti gli attori; sottolineo in particolare Jonathan Rhys Meyers calato nel personaggio alla grande, completamente accecato dall’attrazione per la bella Nola. Scarlett Johansson, estremamente sexy, risulta una scelta molto azzeccata per il ruolo; penso sia interessante il fatto che, il modo in cui porta su schermo la parte della bella americana, possa portare a giudizi affrettati da parte dei fruitori del film, che cambieranno presto idea lungo l’accavallarsi degli avvenimenti.
Ho trovato inoltre molto apprezzabile la scelta di Allen di girare a Londra e non scegliere un’altra città americana dopo la mancata possibilità a New York, mostrando dunque la grande differenza di vedute e aspettative tra una famiglia appartenente alla borghesia inglese e due ragazzi di diverse nazionalità emigrati ed entrati in contatto con una realtà che alla lunga non si sposa con le loro esigenze. Il tema principale su cui si poggia la vicenda e sopratutto il finale è la fortuna, spiegata all’inizio con una frase e una scena estremamente esplicative.