“Non cascarci, perché può sembrare la tipetta egoista, traditrice, bastarda, troia… Ma in realtà è molto peggio!”
Definire “Mean Girls” un semplice “filmettino” sarebbe riduttivo. Questo film è un piccolo tesoro che continua a brillare per la sua intelligenza, la sua sincerità e il suo spirito indomito. Con la sua brillante sceneggiatura firmata da Tina Fey, non è soltanto un intrattenimento leggero ma un’acuta osservazione sociale, imbevuta di umorismo tagliente e di verità universali. La storia segue l’ingresso nel nuovo liceo di Cady Heron, interpretata da Lindsay Lohan, che, cresciuta in Africa, si trova catapultata in un mondo completamente diverso da quello che conosceva. Il vero fulcro del film, però, è la dinamica tra Cady e le “Plastics”, un trio di ragazze popolari guidate dalla carismatica e temuta Regina George, interpretata da Rachel McAdams in una delle sue performance più memorabili.
“Mean Girls” non è solo la cronaca di una guerra fredda adolescenziale per la popolarità; è una riflessione pungente sull’identità, sull’appartenenza e sul prezzo dell’accettazione. La genialità di Fey nel trasporre questi temi in una commedia high school è palpabile in ogni scena, rendendo il film un classico intramontabile che supera i confini generazionali. Oltre agli intrecci narrativi esilaranti, “Mean Girls” offre una serie di personaggi secondari ricchi e sfaccettati, che contribuiscono a creare un microcosmo liceale tanto esagerato quanto incredibilmente reale. Chi può dimenticare i consigli della professoressa Norbury, interpretata dalla stessa Fey, o le battute a mitraglia di Janis Ian e Damian, amici leali di Cady?
Il vero tesoro di “Mean Girls”, tuttavia, sta nella sua capacità di parlare a tutti. Dietro le risate e gli scherzi, il film nasconde una critica mordace all’ipocrisia sociale e alla crudeltà che può annidarsi nei corridoi di ogni liceo. Con un linguaggio che ha saputo creare nuovi termini e espressioni entrati nel lessico quotidiano, “Mean Girls” è diventato un punto di riferimento culturale, un manifesto per chiunque abbia mai sentito il peso dello sguardo altrui. Un vero cult del cinema sui teenagers e per teenagers, che ha saputo insegnare che, alla fine, l’importante è essere “fetch“, nel senso più autentico e genuino del termine.