“Non ho più paura di morire, sono già morto una volta.”
Segnatevi questo titolo per la notte degli Oscar: Iñárritu molto probabilmente bisserà il successo della precedente edizione (quattro statuette per Birdman) con qualche premio “tecnico” come regia, fotografia, montaggio ecc… non per la sceneggiatura (non originale), ripresa dall’omonimo romanzo del 2004 ad opera di Michael Punke, a mio avviso almeno meritevole di nomination. Il regista messicano infatti non smentisce la sua bravura nel scegliere trame avvincenti e metterle in scena in maniera pressoché perfetta: nei mesi delle riprese non si parlava d’altro che delle difficoltà di cast ed addetti ai lavori nel proseguire con la pellicola a causa delle intemperie e della rigidità di clima del set prescelto. Questo ad indicare il perfezionismo di uno dei registi più amati dagli autori di questo sito (vedi Amores Perros, 21 Grammi, Babel, Biutiful, Birdman) e dal mondo intero. Iñárritu sceglie boschi e radure innevate tanto amene quanto rigide per tutte le scene del film, ottenendo una luce naturale perfetta, ma anche tante problematicità per i suoi. “Se usassimo il green screen saremmo tutti a divertirci con il caffè in mano, sarebbero tutti felici, ma molto probabilmente il film sarebbe una merda.” è la sua giustificazione per la location tanto criticata… Niente di più vero! Questo rischia addirittura di regalare a Leo DiCaprio il suo primo e tanto ambito Academy Award, date le magistrali e (come sempre) impeccabili immersione nella parte e recitazione. Anche se, a parere personale di chi scrive, questa non è la migliore performance di sempre dell’attore… ma una statuetta prima o poi dovrà arrivare, no?
Revenant racconta di Hugh Glass, un esploratore americano affiancato ad una compagine di cacciatori in cerca di pelli animali nelle terre dei Ree, temibile tribù nativa americana. Un agguato di questi costringe la spedizione alla fuga. Più che decimata, la compagnia è nelle mani di Glass per il rientro al forte, l’unico in grado di tracciare una via alternativa al pericoloso fiume. Ma l’incontro con un orso ridurrà il protagonista in fin di vita: dato per morto, o quasi, sarà lasciato indietro e tradito dai suoi, abbandonato ad un destino che non lascia ben sperare. Ma un’incredibile forza d’animo e la sete di vendetta, renderanno Glass un Redivivo. Pellicola che rimarrà più negli occhi che nel cuore, ma valevole di essere vista e apprezzata!