“Siamo noi che decidiamo di cosa hanno bisogno.”
In queste righe cerco di descrivere una pellicola che ci racconta l’evoluzione di una persona idolatrata dal mondo che personalmente non mi ha mai conquistato fino in fondo. Boyle ci parla di un uomo ambizioso, dispotico, scorbutico e saccente. Lo fa senza cadere nella facile tentazione di descriverlo nella malattia o nei suoi più grandi successi. Piuttosto ne delinea la figura attraverso le delusioni che anche la sua carriera ha avuto ed i problemi personali di una famiglia sfasciata alle sue spalle. Uno straordinario Fassbender capace di farci innamorare di un individuo spesso odioso, per niente interessato al lato tecnico delle apparecchiature che esibisce al mondo quanto piuttosto maniacale sulla presentazione delle stesse: un venditore di fumo con tanti difetti, che non si può far altro che apprezzare per la tenacia con la quale ha sempre inseguito la gloria.
Semplicemente, a mio modo di vedere, il miglior film dell’anno: una regia attente e sapiente, una sceneggiatura incalzante e la miglior interpretazione tra gli attori protagonisti degli ultimi 12 mesi. DiCaprio (“primo tenore” in Revenant) non può dormire sonni tranquilli se per caso credesse di vincere finalmente l’Oscar!
Se per caso vi fosse interessato così tanto il personaggio descritto, poi, tenete in considerazione anche I Pirati di Silicon Valley; pellicola certamente non a livello di questa, ma che approfondisce altri aspetti della vita del fondatore di Apple.