“Non dirlo, non pensarlo…”
Sono molto scettico solitamente quando mi accingo a vedere un film horror moderno. Sarà che “ormai non ne fanno più come una volta” o che “scopiazzano dai cult del passato”, classici stereotipi da meta-critici amanti di Boldi e De Sica, effettivamente mi capita di rimanere sovente deluso dalla visione di un film di genere. Oppure sarà semplicemente che, dopo un’adolescenza sazia di sangue e paura su schermo, spesso non trovo elementi in grado di farmi balzare quel minimo dalla poltrona per potermi definire spaventato.
Veniamo al nostro “Uomo Ciao Ciao”. Cercando informazioni al riguardo ho letto qualche recensione negativa proveniente dal popolo americano. Lo stesso popolo che ha votato Trump, per intenderci: quindi ho deciso semplicemente di guardarlo per capire a che punto siamo arrivati con gli horror al giorno d’oggi. Ho avuto l’occasione di essere invitato all’anteprima a Milano e, gasato dalla cosa e dalle promo che girano sui social e in radio, ho comunque cercato di vederlo senza alcun preconcetto. Mi aspettavo un film diverso, ma sinceramente non mi ha deluso. Alcuni dei presenti in sala, sicuramente più amanti del genere rispetto a me, l’hanno definito con termini immeritati. Certo è che non stiamo parlando di Shining, per intenderci, ma credo che per apprezzare un horror moderno non ci si debba aspettare il film del secolo! Vale per tutti i generi, ovviamente: pensiamo a quanti film all’anno possono entrare nella storia del Cinema in qualità di pietre miliari… ben pochi. Ecco, questa produzione non sarà mai annoverata negli albi del cinema d’autore ma, ripeto, non per forza è brutta. La prima impressione che mi ha dato è quella di un valido horror di genere per i ragazzini. The Bye Bye Man può essere quello che per la mia generazione può essere stato un Final Destination: classico film da prima uscita al sabato sera con la tipella + “speriamo si spaventi, me l’ha consigliato Andre” + urletto, abbraccio e slinguazzata potente. Tutto sta nell’occhio di chi guarda! Se non ci fidiamo più delle citazioni di Stephen King nei trailer e manifesti di pellicole d’orrore è proprio per questo: diamo tanta importanza all’autorità del consiglio ma non pensiamo a chi questo è rivolto! Per me comunque è un film tranquillamente accettabile con una buona regia e un’idea originale, che sostiene che dietro ad ogni strage di massa del vicino di casa “così buono e gentile con tutti” ci sia un inquietante ed unico volto: The Bye Bye Man.
A proposito: non ho mai avuto modo di ringraziare James Wong per Final Destination, tra l’altro… quindi ne approfitto. Settembre 2000 nel cuore <3