“A Los Angeles tutti vogliono essere star!”
Se siete dei fan di Tommy Wiseau e del suo “eccentrico” (per usare un eufemismo) The Room, dovete immediatamente prendere visione di questo azzeccatissimo lungometraggio prodotto, diretto ed interpretato dall’eclettico James Franco (127 ore, Facciamola Finita, Milk). Se invece non sapete nulla di Wiseau e del suo “compagno di merende” Greg Sestero, allora vi consiglio di fiondarvi su YouTube e cercare spezzoni di quello che viene unanimemente riconosciuto – a buona ragione – come il peggior film mai realizzato. Pensate che la critica specializzata è giunta addirittura a definire The Room come “il Quarto Potere dei film brutti” a causa del suo montaggio assurdo, la recitazione imbarazzante degli attori e la presenza di svariati dialoghi quasi sprovvisti di senso. Tutto ciò, però, ha contribuito paradossalmente al successo della pellicola, che grazie all’home video e a internet si è trasformata negli anni in un’opera di culto.
James Franco e suo fratello Dave portano dunque in scena la genesi di questa improbabile pietra miliare della settima arte, nata come dramma sentimentale tra lo sdolcinato e il tragico e poi sfociata – dopo oltre 5 milioni di dollari tra i peggior spesi della storia del cinema – in una sorta di grottesca e surreale commedia capace di suscitare l’ilarità dello spettatore. Le stesse risate che saprà senza dubbio strapparvi The Disaster Artist, divertente e geniale film biografico, il quale, allo stesso tempo, riesce ad offrire, in modo sorpendentemente arguto, un efficace spaccato di un mondo, quello di Hollywood, bizzarro, farsesco e popolato da aspiranti attori di poche speranze e strambi personaggi che hanno il potere di far sembrare anche un tipo come Wiseau un po’ più reale e la sua incredibile storia possibile.