“Ti prego Dio salvami da questi pensieri.”
Un film che mi ha lasciato senza parole; “Thelma” è un’opera di una cura maniacale ed estremamente affascinante. Distribuita nel 2017, la pellicola è senza se e senza ma una perla nascosta dell’ultimo decennio putroppo passata in sordina e che invece andrebbe vista e rivista. Produzione derivante da diversi paesi europei con Joachim Trier alla regia, il quale si supera perché, seppur derivativo e comunque ispirato da altre pellicole, il risultato è semplicemente maestoso e spicca per bellezza e per come si addentra in diversi ambiti sociali.
Thelma è una ragazza molto introversa cresciuta in un contesto di grande religiosità che abbandona la vita in campagna e la casa dei genitori per trasferirsi a Oslo e intraprendere gli studi universitari. Inizialmente fa molta fatica ad ambientarsi, oltretutto è vittima di improvvise crisi epilettiche delle quali non sa spiegarsi il motivo e che coinvolgono anche l’ambiente circostante portando, per esempio, gli uccelli alla pazzia. Durante uno di questi attacchi viene soccorsa da una compagna di studi, Anja, con cui poi entra in un profondo rapporto, che sfocerà anche oltre l’amicizia. A causa della sua profonda religiosità, Thelma frena i suoi sentimenti e successivamente scopre che le crisi sono conseguenza di doti soprannaturali terrorizzanti. La pellicola è un’apoteosi di emozioni e sensazioni, uno spaccato della vita umana dal punto di vista di una giovane donna che scopre di avere abilità fuori dal normale e che prova continue paranoie a causa dell’attrazione per lo stesso sesso e per paura di deludere i genitori e il loro forte spirito religioso. L’omosessualità femminile che è molto e troppo spesso strumentalizzata e vista con occhi maschilisti viene anche questa toccata con eleganza e considerazione e contrapposta in varie occasioni alla religione che, seppur analizzata con rispetto, porta poi all’estremismo.
Come detto, “Thelma” vede derivazioni dalle opere di molti maestri del Cinema, eppure se ne discosta grazie ad un comparto visivo mozzafiato e un montaggio intelligente e mai banale. Film drammatico, e per certi aspetti sentimentale, che sfonda però anche la parete del thriller paranormale e psicologico; il regista norvegese Trier crea le basi per trasmettere angoscia e senso di mistero, trasportando le inquietudini della nostra protagonista direttamente nello spettatore. Cast interamenteNorvegese incastrato a pennello nell’opera e le scelte musicali sono la perfetta cornice per donare, se possibile, ancora più sincronia al tutto. Sinceramente non trovo limiti o esagerazioni in questa pellicola semplicemente sontuosa che mi è rimasta dentro, fa riflettere e colpisce nel profondo.