“Mi chiamano Agrado. Perché per tutta la vita ho sempre cercato di rendere la vita più gradevole agli altri.”
Il figlio 17 enne di Manuela è uno scrittore appassionato e curioso. La sera del suo compleanno chiede di andare a vedere a teatro “Un Tram che si chiama Desiderio”, con la sua eroina Huma Rojo. Nonostante piova a dirotto, la aspetta fuori a fine spettacolo per chiederle l’autografo. Nel tentativo di inseguirla finisce sotto una macchina e muore. Manuela dovrà quindi partire per Barcellona alla ricerca del padre, che non vede da 18 anni, per comunicargli la triste notizia. Solo che esso è irrintracciabile e neanche le sue amiche travestite (è un travestito anch’egli) sanno dove sia. In più vorrebbe incontrare Huma per ottenere quell’autografo che suo figlio desiderava tanto.
Un dramma meraviglioso che farà piangere tantissimo chi ancora non l’ha visto. Uno dei migliori Almodovar (e quindi uno dei più bei film di sempre data la formidabile filmografia del regista). Teso, intenso, divertente, trasgressivo, colorato e pieno di vita. Riempie gli occhi di lacrime ma il cuore di gioia. Le donne dei film di Almodovar sono sempre invidiabili per la forza e la tenacia… e qui c’è un campionario di grandissime attrici. Da Cecilia Roth – non ci sono parole per descriverla – a Penelope Cruz, fino a Marisa Paredes… senza contare i simpatici travestiti. Da vedere assolutamente!