“Rispondere vorrebbe dire appunto infrangere un tabù e interrogare se stessi, guardare dentro di sé.”
Geniale film-documentario del compianto Pier Paolo Pasolini nel quale il poeta nativo di Bologna si dedica a girovagare in lungo e in largo per il Bel Paese, con il fine di intervistare persone appartenenti alle classi sociali e agli ambienti più disparati su un argomento decisamente scottante, per non dire tabù (siamo nei primi anni ’60), quale la sessualità. La pellicola si presenta suddivisa in diverse parti a seconda delle varie zone d’Italia dove sono state girate le interviste (es. Comizi nelle spiagge romane) e anche in base ai temi concreti trattati, tutti inerenti al “problema del sesso”: la prostituzione, l’omosessualità, il divorzio ecc.
Da segnalare nel lungometraggio la presenza di alcune voci autorevoli come quelle di Alberto Moravia, Giuseppe Ungaretti ed Oriana Fallaci, importanti per tirare le fila del discorso. Nonostante siano passati ormai 50 anni da allora, credo che guardare questo documentario possa risultare fondamentale per capire diversi aspetti della società italiana contemporanea, ancora impregnata di una falsa moralità e di usi e costumi quasi primitivi che ne condizionano lo sviluppo verso una sana libertà di pensiero.