John Dies at the End

John Dies at the End - Don Coscarelli, 2012


Voto medio: 3,80
(5 voti totali)

Film consigliato

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DURATA: 99 minuti
GENERE: Commedia, Fantascienza, Horror
CAST: Chase Williamson, Rob Mayes, Paul Giamatti, Clancy Brown, Angus Scrimm, Daniel Roebuck, Doug Jones.

“Ti sei mai chiesto perché, se si sente una parola per la prima volta, la sentirai nuovamente più volte nel giro di ventiquattro ore? O perché a volte vedi una sola scarpa a lato della strada? Sono stato a guardare la vostra specie per lungo tempo. Una volta ho visto un uomo che si masturbava fino a sanguinare. Perché l’ha fatto?”

Amanti dell’horror fantascientifico, stimatori di Sam Raimi, e ricercatori di film “sconosciuti” che probabilmente non vedremo mai in Italia, eccovi una deliziosa chicca made in USA. “John alla fine muore”, il titolo, ci lascia intendere che la visione di questo film non sarà certo noiosa e poco divertente. Anzi. Come il già citato Raimi, ritroveremo un’atmosfera cupa e fortemente ironica come non se ne vedeva dalla sua trilogia su “La Casa” (“L’Armata delle Tenebre” vi dice niente?). Solo che qua il regista è un certo signor Don Coscarelli, uno dei più grandi registi e sceneggiatori di horror di nicchia. Sicuramente, se siete amanti del genere, il nome non vi sarà nuovo.

Paul Giamatti è l’unico attore che si possa definire tale in questa pellicola, ma questo non risulta un deterrente per la visione. Gli altri sono semplicemente giovani che interpretano parti di giovani: in questo psico/sci-fi/horror/comedy calzano a pennello. La trama parla infatti di due amici che, incontrando casualmente un rastafariano telepatico con un nome che suona familiare (Robert Marley), vengono a conoscenza di una potentissima droga chiamata Salsa di Soia. Non una comune droga per “sballarsi”, ma un siero dotato di vita che apre gli occhi su un mondo normalmente invisibile e altamente inquietante. Mostri composti da carne da macello congelata, moscerini bianchi che si impossessano delle persone e cani che sanno guidare sono solo alcune delle creature extradimensionali che infestano il nostro pianeta e che noi non riusciamo a vedere senza la nera Salsa. Il tutto condito da porte invisibili che si aprono solo con mani invisibili, maniglie dalla forma fallica e ragni dotati di tentacoli che non sopportano le gabbie. Un bel potpourri di creature grottesche e sana ignoranza.

L’idea nasce da un romanzo di David Wong, misconosciuto editore di un sito internet famoso oltre oceano, e prodotto su pellicola dallo stesso Giamatti, il fan numero uno di questa novella horror. Se vi state chiedendo se John muoia veramente alla fine del film, non vi resta che cercarlo in rete (trovate tranquillamente la versione con i sottotitoli) e stupirvi di quanto possa essere psichedelica la Salsa di Soia e la visione stessa di questo cult!