“Noi non siamo abbastanza. Serve Superman.”
DC e Marvel, un mondo di supereroi, divinità, miti, leggende, maschere ed esseri supremi. Una sfida che nasce su carta e si prolunga inevitabilmente al cinema, capace di generare così tanti filoni di storie (anche degli stessi personaggi) che è difficile raccoglierle tutte, a meno che non siate dei veri fan. Sfida che sa anche prendersi gioco di sé, con dei crossover che sicuramente scatenano i fan. Il cinema, si diceva, non sta a guardare, e Zack Snyder, con la sua regia fumettistica e saturata di colori e azioni, è tra i migliori rappresentati di genere. Dopo il successo de L’Alba dei Morti Viventi, 300 e Watchmen, dopo alcuni passi falsi (Batman vs Superman), ritorna in cabina di regia e si fa aiutare da una squadra eccellente: la Justice League. La penna per stendere la sceneggiatura è in mano a Chris Terrio e Joss Whedon e il cast è già pienamente rodato (Batman/Ben Affleck, Wonderwoman/Gal Gadot, Superman/Henry Cavill, The Flash/Ezra Miller, Cyborg/Ray Fisher).
Il film è da vedere perché Zack Snyder questa volta ci immerge in un bel film d’azione, con scene di battaglia e scontri davvero epici e realizzati con effetti speciali pregevoli, anche grazie ai ralenti per mostrarci le azioni di The Flash. I titoli di testa inevitabilmente riprendono ciò che è successo nei precedenti capitoli (non si dirà quale evento per evitare spoiler di qualsiasi genere), ma il film può essere apprezzato anche da chi non conosce il mondo DC. Questo perché il team della Justice League deve ancora nascere e per ogni membro si racconta (in maniera veloce, ma fruibile) la storia, il passato e il peso che si porta addosso.
Perché parliamo di supereroi e superpoteri (tranne che per Batman. Batman è “solo” ricco), ma ognuno di loro porta dentro di sé un peso, un’incertezza, un dubbio. Ognuno di loro si chiede quale sia il suo ruolo, quali siano le proprie capacità: ognuno di loro cerca un senso, una strada. Sarà Batman a radunarli, a dar loro uno sprone, a creare quindi la Justice League. Insieme si lotta contro il nemico di turno, incarnato in un grezzo e possente Steppenwolf (Ciarán Hinds) che vuole distruggere la Terra, giusto per mania di distruzione, più che di conquista. Per farlo, deve raccogliere tre cubi che racchiudono un’energia potentissima se uniti; le tre scatole sono state divise tra Uomini, Amazzoni e gli abitanti di Atlantide (JRR Tolkien avrebbe qualcosa da dire in merito).
Due ore ricche, avvolgenti e piene d’azione: Zack Snyder interpreta al meglio lo stile dei fumetti e porta in scena personaggi con un loro spessore e non semplici figuranti (vedere le problematiche di Batman, dal momento che è l’unico che deve lottare anche con l’età anagrafica, ma non solo). Justice League è da vedere, fino in fondo. Fino all’ultimo titolo. Chi è fan, sa di che cosa si sta parlando.