Late Night with the Devil – In Onda con il Diavolo

Late Night with the Devil - Cameron Cairnes, Colin Cairnes, 2023


Voto medio: 4,14
(35 voti totali)

Film consigliato

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DURATA: 92 minuti
GENERE: Horror
CAST: David Dastmalchian, Laura Gordon, Ian Bliss, Fayssal Bazzi, Josh Quong Tart, Georgina Haig, Steve Mouzakis, Christopher Kirby, Paula Arundell, Imaan Hadchiti, Michael Ironside, Elise Jansen.

“Nella notte di Halloween del 1977, l’America restò inchiodata davanti alla TV per vedere uno show in diretta che sconvolse la nazione.”

Lo so: molti di voi non amano l’horror. Troppo sangue, troppe urla, troppe bambine che parlano al contrario. Ma Late Night with the Devil merita uno sguardo anche se credete che “l’unico diavolo è la pubblicità su YouTube”. Perché questo film, mascherato da seduta spiritica televisiva anni ’70, è in realtà una riflessione tagliente sul nostro rapporto con l’intrattenimento. E sul prezzo che siamo disposti a pagare per un po’ di attenzione.

L’idea è tanto semplice quanto geniale: nel 1977, un talk show in seconda serata prova a scalzare Johnny Carson dalla vetta dell’audience con uno speciale di Halloween. Il conduttore, Jack Delroy, è interpretato da un David Dastmalchian in stato di grazia. Lontano dalle sue solite parti da inquietante comprimario, qui si prende la scena con una performance sfaccettata, che trasuda carisma, disperazione e un’ombra sempre più scura. La puntata parte come un vero show dell’epoca: moquette arancione, battute stanche, jingle vintage. Poi, con una maestria inquietante, la realtà comincia a deformarsi. Ospiti “speciali”: una medium, una sopravvissuta a una setta satanica, uno scettico arrogante. E una tensione che cresce, dietro le quinte e in diretta. E mentre lo spettacolo procede, qualcosa si incrina. Il varietà diventa rito, l’intrattenimento si fa sacrificio.

I fratelli Cairnes, autori e registi, orchestrano tutto con una perizia sorprendente. Il film è un found footage atipico, un falso ritrovamento d’archivio che alterna la messa in onda “ufficiale” del programma a riprese di backstage in bianco e nero, creando un doppio livello narrativo che funziona sia come gioco cinefilo, sia come meccanismo di tensione. La fotografia, i costumi, persino le dissolvenze: tutto è filologicamente perfetto. Ti sembra davvero di star guardando un nastro U-matic finito per sbaglio nel tuo streaming del 2025. Ma Late Night with the Devil non è solo un esercizio di stile. Dietro il trucco c’è sostanza. È un film che parla di spettacolo come invocazione collettiva, del trauma trasformato in share, dell’ambizione che diventa condanna. E soprattutto, del male come evento mediatico: qualcosa che accade perché qualcuno deve vederlo accadere.

I riferimenti sono tanti, e usati con intelligenza. C’è l’ombra lunga di Network, la possessione mediatica de L’Esorcista, l’eleganza sporca di Carrie, ma tutto viene filtrato attraverso un’estetica che non è mai parodia, ma linguaggio proprio. È come se i fratelli Cairnes avessero preso quel momento preciso in cui la TV ha iniziato a divorare sé stessa e lo avessero reso carne, demone, spettacolo: il crescendo è calibrato con precisione, l’atmosfera si sporca, le luci si fanno più fredde, le risate del pubblico diventano urla fuori campo. Fino a un terzo atto esplosivo, grottesco, quasi lynchiano nel suo modo di scardinare ogni regola della messa in scena. Un finale che molti troveranno divisivo, ma che a me ha ricordato perché amo il cinema horror: perché può essere, allo stesso tempo, metafora e incubo. E in questo caso, riesce ad essere entrambi.

Non è un film perfetto. Alcuni passaggi narrativi sono un po’ frettolosi, e la scelta di inserire riprese non plausibili nei break pubblicitari rompe leggermente l’incanto del found footage. Ma sono peccati veniali. Perché Late Night with the Devil riesce là dove molti horror contemporanei falliscono: è spaventoso, ma anche necessario. È costruito con cura, ma lascia spazio al caos. E soprattutto, ha qualcosa da dire. In fondo, la possessione di Lily, la ragazzina sopravvissuta al culto, è solo un’esca. Il vero demone si annida nello sguardo dello spettatore. In quell’attimo in cui la tragedia si trasforma in spettacolo, e nessuno pensa a spegnere la telecamera. Perché the show must go on, no? Se pensate che “non facciano più film originali”, guardate questo. Se pensate che l’horror non abbia più nulla da dire, guardate questo. E se pensate che la TV fosse più innocente, una volta… beh, guardate comunque. Non è mai stato solo intrattenimento.