“La vita è sopravvivenza delle cose, apprezzamento della natura, consolidamento dell’amicizia e… danza.”
Adam ed Eve sono due persone estremamente solitarie che vivono separate benché condividano una storia d’amore intensa, passionale. Adam è un musicista di musica funeraria ed alternativa. Trascorre le sue giornate chiuso nella sua casa malconcia di Detroit nella penombra. La sua compagna vive nascosta tra le tortuose viuzze di Tangeri. Entrambi sono dipendenti da uno strano liquido che sono pronti a pagare oro. Un’ambientazione nera e cupa che lascia presagire ciò che Jim Jarmush (Ghost Dog, Coffee and Cigarettes, Daunbailò) dopo poche alcune scene ci mostra: i due sono vampiri e la loro relazione dura da migliaia di anni. Attraverso le loro esperienze hanno condizionato personaggi che hanno fatto la storia della cultura umana e conducono da sempre una vita da Dandy, nutrendosi di sangue “puro” degli umani. Nell’ultimo decennio reperire tale linfa vitale è sempre più difficile e per questo la loro vita è divenuta complicata.
Una visione piacevole e non troppo difficoltosa, che sicuramente non mi ha stufato. Devo però dire che il mio non è stato colpo di fulmine nei confronti di questa opera del maestro Jarmush; mi è servito per l’appunto “digerirla” qualche ora per apprezzarne trama, scelte stilistiche e poesia. Il mio consiglio è appunto questo: “Solo gli Amanti Sopravvivono” necessita di un tempo di incubazione prima di rivelarsi un film da vedere a pieno titolo. Un amore che, se dovesse sbocciare, sarà eterno…