“Un uomo stava ritto sopra un ponte ferroviario dell’Alabama del Nord, guardando giù verso la corrente veloce venti piedi più sotto. Le sue mani erano dietro la schiena, i polsi legati con una corda. Una fune gli stringeva forte il collo”
La citazione riportata sopra sono le prime righe con cui si apre il racconto di Ambrose Bierce, An Occurrence at Owl Creek Bridge, dal quale è tratto questo splendido cortometraggio in bianco e nero del regista francese Gino Robert Enrico.
Siamo in Alabama durante la guerra di secessione. Peyot Farquhar, spia dell’esercito confederato, sta per essere impiccato sul ponte di Owl Creek dai soldati dell’esercito rivale. Miracolosamente, però, la corda si spezza e l’uomo cade in acqua illeso. Inizia così una fuga disperata, bersagliato dagli spari dei soldati che lo inseguono…
Un’opera d’arte lunga 28 minuti, una corsa contro il tempo in mezzo alla natura in cui momenti di trepidazione si alternano ad altri di distensione, con un finale in crescendo che vi lascerà a bocca aperta. A mio avviso uno dei migliori cortometraggi della storia!