“Se mi toccate muore, se non sparite entro 30 secondi muore, se ritornerete muore”
Ci sono film che nascono per essere premiati alla notte degli Oscar, ce ne sono altri che nascono per sbancare i botteghini, altri invece sono creati “ad hoc” per diventare Cult!
1997: fuga da New York è indiscutibilmente della terza categoria, e se non avete mai sentito parlare di Jena Plissken forse è meglio che cominciate a visitare le pagine del nostro sito più spesso! In un ipotetico futuro (che nel 2011 ci fa un po’ sorridere), il livello di criminalità è diventato insostenibile, tanto da spingere le autorità locali a trasformare Manhattan in una gigantesca prigione. In questo clima di caos totale il presidente viene preso in ostaggio da un gruppo di terroristi con l’intenzione di farlo schiantare su un grattacielo Newyorkese (siamo sicuri che sia poi così ipotetico questo futuro?). Per risolvere la situazione il governo decide di inviare Plissken (ma chiamatelo Jena!), un criminale senza alcuno scrupolo.
Trama discreta, scenografia visionaria (i miei coetanei rivedranno ambientazioni tipiche di Ken Shiro) e personaggi assolutamente pazzeschi, tra i quali segnalo il duca! Se cercate azione, combattimenti e – passatemi il termine – “ignoranza”, questo è il film che fa per voi! Un Carpenter d’annata per un film culto.