“Glielo dico io cos’abbiamo: siamo quattro emarginati male assortiti che suonano per altri emarginati; i reietti in fondo alla stanza che sono piuttosto certi di non potersi integrare… noi apparteniamo a loro.”
Un film brillantemente realizzato. Bryan Singer ci narra della storia dei Queen soffermandosi particolarmente (ed inevitabilmente) sulla vita di Freddie Mercury, in un film meraviglioso, coinvolgente, divertente ed emozionante, evitando sapientemente di trasformarlo in un turgido festival Hollywoodiano. L’interpretazione di Rami Malek nei panni di quello che è considerato come una delle massime icone della musica contemporanea è da brividi. È vero, la maggior parte delle parti vocali del film sono le originali di Freddie, ma l’attore ci mette del suo sia vocalmente che nell’interpretazione con un successo encomiabile, lasciandoci dimenticare rapidamente che in realtà non è lo stesso Mr. Mercury. A differenza di alcune biografie, la musica non cade affatto nel dimenticatoio durante lo sviluppo della pellicola; c’è da dire che troviamo una moltitudine di classici dei Queen stipati in poco più di 2 ore di tempo. Tutto ciò rende il film ancora più gradevole, facile da seguire e molto vicino ad un’esperienza reale. Con Roger Taylor e Brian May come produttori esecutivi della musica per il film non ci si poteva aspettare niente di meno.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso di quanto tempo del film fosse dedicato alla musica; se non fossi stato in un cinema avrei trascorso metà del tempo a suonare la mia “air guitar” e cantare a squarciagola! Naturalmente, la maggior parte della trama è incentrata su Freddie e sulla sua declinante vita sociale, sul suo comportamento e sulla sua salute; tutto ciò è gestito con così tanto rispetto ed emozione che in nessun punto sembra forzato o scomodo. Il film segue una formula classica di “ascesa, caduta e rialzo” che culmina con quella che probabilmente è la loro più grande esibizione dal vivo di tutti i tempi al Live Aid 1985.
Realisticamente il film non passerà come un classico di tutti i tempi; potrebbe addirittura non essere all’altezza degli Oscar (tranne forse per la performance di Malek), ma quello che otteniamo è un film toccante, che fa battere il cuore a mille e che per me è senza un dubbio una delle più grandi biografie musicali mai realizzate. Da vedere!