“Il leone non si sente in colpa quando uccide la gazzella, giusto? Voi non vi sentite in colpa qundo schiacciate una mosca… credo che significhi qualcosa!”

Josh Trank e Max Landis sono entrambi figli d’arte. Il primo del documentarista e produttore Richard Trank, il secondo del regista e sceneggiatore John Landis. L’esperienza di Richard deve avere pesato non poco sulle tecniche di ripresa usate per la realizzazione del film. La cinepresa di Josh Trank, infatti, simula la ripresa dilettantistica di una telecamera non professionale, quella che Andrew, uno dei protagonisti, compra per disincentivare le aggressioni del padre ubriaco. La telecamera (simulata) viene usata costantemente dai protagonisti oppure posata su un cavalletto. Nel secondo caso lo spettatore ha una normale visione soggettiva, nel primo caso osserva immagini instabili che risentono della situazione emotiva dell’operatore. Siamo al realismo estremo, veramente.

La caratteristica di questo film è che lo spettatore non simpatizza costantemente con un personaggio, ma passerà da Andrew, a tutti e tre gli amici considerati come squadra, ed a Matt. Un espediente per marcare incisivamente tre diverse situazioni che si succedono in sequenza.

All’inizio Andrew ha solo un amico, suo cugino Matt. Vive una situazione famigliare disastrosa. Sua madre è gravemente malata, ma non può ricevere cure adeguate perché il padre di Andrew ex-vigile del fuoco, a seguito di un incidente sul lavoro è disoccupato e si ubriaca. Quindi, niente assicurazione e niente cure per la madre. Il padre oltre a bere scarica con violenza tutte le sue frustrazioni sul figlio; di conseguenza Andrew matura un pesante complesso d’inferiorità verso i suoi coetanei, e di conseguenza l’incapacità a reagire alle prepotenze dei bulli della scuola che frequenta e del suo quartiere.
Matt lo invita una sera a partecipare ad un rave party organizzato dagli studenti del suo liceo. Qui il ragazzo si porta dietro la telecamera e riprende la festa. Rimane vittima del bullo di turno, per avere filmato la sua ragazza. Anche se non viene malmenato, lascia la festa e si mette a piangere sulla sua squallida esistenza. Lo interrompe Steve, uno dei componenti della squadra di baseball. Lui e Matt avevano scoperto una cosa straordinaria, assolutamente da documentare con la telecamera: si tratta di un cratere dal quale provengono strani rumori. Lo discendono e al suo interno rinvengono curiose forme luminose. Steve ne tocca una, provocando un’esplosione di luce che li investe.

La buca scomparirà, come collassata su se stessa. Al suo posto una traccia a forma di spirale, segno che aveva esaudito il suo scopo: dotare di poteri straordinari i tre ragazzi, ma solo chi dimostrerà di avere anche un cuore straordinario sarà promosso a super eroe. Gli altri…

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