“Schindler’s List”, diretto dal celebre Steven Spielberg e basato sul libro “Schindler’s Ark” di Thomas Keneally, rappresenta una pietra miliare nella storia del cinema grazie alla sua intensa e commovente rappresentazione dell’Olocausto e alla figura eroica di Oskar Schindler, un imprenditore tedesco che salvò oltre mille ebrei dalla morte. Uscito nel 1993, il film ha ottenuto un vasto successo di critica e pubblico, vincendo sette premi Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regista. Ma dietro a questa opera monumentale si celano dettagli e curiosità che arricchiscono ulteriormente la sua visione.
Ecco alcune curiosità su questo capolavoro della storia del Cinema:
Spielberg inizialmente non si sentiva pronto a dirigere un film sull’Olocausto. Ricevette il libro di Keneally nel 1982, ma per anni esitò, ritenendosi non ancora maturo per affrontare un argomento così gravoso. Propose il progetto a registi come Roman Polanski e Martin Scorsese, che tuttavia rifiutarono. Spielberg accettò di dirigere il film solo nel 1993, dopo aver realizzato “Jurassic Park”.
La produzione scelse di girare in luoghi autentici, vicini a quelli della storia vera, per mantenere un legame stretto con la realtà degli eventi rappresentati. Tuttavia, Spielberg rifiutò di girare all’interno del campo di Auschwitz, rispettandone la sacralità.
La scelta di girare il film in bianco e nero fu voluta per conferirgli un’atmosfera più documentaristica e realistica, nonostante l’opposizione iniziale dei produttori, che temevano un impatto negativo sul botteghino. Spielberg dovette negoziare, accettando di realizzare prima “Jurassic Park” in cambio della libertà creativa su “Schindler’s List”.
Spielberg considerò vari attori per il ruolo di Schindler, tra cui Kevin Costner e Mel Gibson, ma fu l’audizione di Liam Neeson a convincerlo definitivamente. La partecipazione di Neeson al film segnò uno dei momenti più alti della carriera dell’attore.
Spielberg ha arricchito la pellicola con omaggi e riferimenti ad altre opere cinematografiche, dimostrando la sua profonda conoscenza e amore per il cinema, oltre che la sua capacità di tessere insieme diversi fili narrativi in un unico, potente racconto.
Ben Kingsley, nel ruolo del contabile ebreo Itzhak Stern, trasse ispirazione dalla sua interpretazione precedente di Gandhi per infondere al personaggio una dignità innata, evidenziando la sua saggezza e umanità.
Spielberg non accettò alcun compenso per la regia del film, considerando il suo lavoro un contributo personale alla memoria dell’Olocausto. Le sue eventuali entrate furono devolute alla Shoah Foundation, da lui fondata per registrare le testimonianze dei sopravvissuti.
Le numerose aneddoti e storie dietro le quinte di “Schindler’s List” riflettono la complessità emotiva e tecnica della sua realizzazione, evidenziando gli sforzi collettivi di cast e crew per onorare al meglio la memoria di quelle tragiche vicende.
Nonostante il suo indiscusso valore artistico e storico, “Schindler’s List” affrontò censure e restrizioni in vari Paesi a causa dell’antisemitismo o di politiche censorie rigide. In alcuni casi, fu soggetto a tagli o a distribuzione limitata.
La figura della bambina con il cappotto rosso è ispirata a Roma Ligocka, sopravvissuta all’Olocausto, che indossava un cappotto simile da bambina. Questo tocco di colore nel film simboleggia l’innocenza perduta e si basa su testimonianze reali, sebbene, a differenza del personaggio, Ligocka sopravvisse alla guerra.
Per interpretare il ruolo del comandante nazista Amon Göth, Ralph Fiennes dovette ingrassare notevolmente e indossare una protesi dentale, trasformazioni che contribuirono a rendere il suo personaggio minacciosamente realistico.
Le piccole partecipazioni e i cameo nel film da parte di individui connessi alla storia vera o al mondo del cinema aggiungono ulteriori livelli di significato e connessione tra la narrazione e la realtà.
Alcuni errori storici presenti nel film non ne hanno diminuito l’impatto emotivo e educativo, rendendo “Schindler’s List” uno strumento fondamentale per insegnare le lezioni dell’Olocausto alle nuove generazioni.
“Schindler’s List” non è solo un film, ma un’opera d’arte che continua a educare, commuovere e ispirare, ricordando al mondo l’importanza di non dimenticare e di lottare contro l’odio e l’intolleranza.
La scena finale, che vede i veri sopravvissuti insieme agli attori rendere omaggio a Schindler presso la sua tomba a Gerusalemme, è un tributo reale e commovente che collega direttamente la narrazione filmica alla storica realtà.
Per saperne di più su questo film da vedere, leggi la recensione completa:

SCHINDLER’S LIST
Schindler's List - Steven Spielberg, 1993
Ambientato nella Cracovia del 1939 durante gli anni più bui della Seconda Guerra Mondiale, il film racconta la storia straordinaria e veridica di Oskar Schindler, un imprenditore tedesco che si trasformò da membro del Partito Nazista a eroe umanitario. Interpretato magistralmente da Liam Neeson, Schindler inizia la guerra come un opportunista d’affari, ma la sua coscienza si sveglia di fronte all’orrore dell’Olocausto, spingendolo a salvare oltre 1100 ebrei dalla morte certa nei campi di sterminio nazisti.
La pellicola, girata quasi interamente in bianco e nero, è un capolavoro visivo che utilizza questo stile non solo per rievocare il... [CONTINUA A LEGGERE L’ARTICOLO]