“Mi chiamo Paul Hackett, mi trovo a Soho ma non so esattamente dove. Insomma, sono perseguitato da una folla inferocita e lei sa di che cosa sono capaci. Ho tutte le ragioni per credere che la mia vita sia in pericolo, in gravissimo pericolo.”
Avete presente la famosa legge di Murphy? La teoria strampalata che sostiene che se qualcosa può andare storto, andrà male sicuramente… Ecco, ora immaginate un film basato solo su questo: un’improbabile serie di eventi sfortunati che porterà Paul Hackett ad una notte insonne per le strade di Soho, New York. Tutto sembrava andare per il verso giusto ad inizio serata: L’incontro con una ragazza carina, lo scambio del numero, l’appuntamento… come si possa arrivare a perdere tutti i soldi, ad un suicidio involontario ed una caccia all’uomo per i vicoli del quartiere (e molto altro) è tutto un altro discorso.
Film ad opera di Martin Scorsese, abbastanza scorrevole e che intrattiene senza strafare. Probabilmente After Hours negli anni ottanta poteva anche divertire… L’effetto al giorno d’oggi è invece piuttosto tendente al grottesco; sembra quasi di essere in un videogioco per vecchi computer in stile “punta e clicca”, di quelli pregni di umorismo da quattro soldi. Per questo l’ho adorato…! Anche se probabilmente finirà nel mio dimenticatoio personale, posso consigliare la visione di questo film a chi ha poche pretese in termini di suspense e diletto per la mente: un’ora e mezza con poco senso che passa decisamente in fretta.