“Ci scusiamo per l’interruzione. Noi siamo il Coro, saremo la vostra guida per questa sera.”
Vincitore in patria del premio per il miglior film d’esordio e presentato al Festival di Venezia nel 2015, Interruption, del greco Yorgos Zois, esce nelle sale italiane il 24 aprile 2018. Il giovane regista, che dal 2010 si è fatto notare grazie a cortometraggi apprezzati dalla critica europea, nel suo primo lungometraggio si ispira liberamente ad un fatto realmente accaduto nel 2002 in Russia, ambientandolo però ad Atene. Durante una rappresentazione teatrale della tragedia greca classica “Orestea”, dei giovani armati (che si presentano come il “Coro”) irrompono sulla scena con l’intenzione di prendere in mano l’intera sala. Il pubblico però non si scompone, credendo che il tutto sia parte dello spettacolo. Da lì in poi il leader del Coro, chiamando a salire sul palco dei volontari del pubblico, guiderà i nuovi protagonisti, riscrivendo la tragedia.
Un film che sa di teatro Pirandelliano, proponendo una riflessione sulla grande opposizione realtà/finzione. Il pubblico in sala a cosa sta assistendo? Finché la realtà si traveste di finzione tutto va bene. Ma, quando le maschere cadono, comincia il vero dramma e la nuda verità provoca caos, dolore, solitudine. Un’opera introspettiva, che il regista dice essere “sull’Atto del Vedere”, che offre probabilmente più di una chiave di lettura. Riesce ad infondere nello spettatore tensione anche grazie alle ottime prove attoriali e all’ambientazione cupa e straniante. Un film consigliato sicuramente per gli amanti del teatro e del cinema impegnato.