“La vanità è decisamente il mio peccato preferito. Kevin, è elementare. La vanità è l’oppiaceo più naturale.”
Discreto thriller del 97 che affronta il tema giudiziario con risvolti horror e fantascientifici. Questo è quello che scriverei se fossi completamente impazzito, in pieno delirio mentale o più semplicemente quello che avrei scritto prima di vedere la pellicola.
Non mi piacciono moltissimo i film anni ’90, né tantomeno le pellicole che affrontano i processi in aula… o perlomeno, non mi sono affatto d’ispirazione (anche se tante volte mi son ricreduto: La Figlia del Generale, Codice d’Onore o Il Momento di Uccidere). Ma anche stavolta mi devo dar torto: questo Signori e Signore, è un filmone. È più di un thriller da aula, non ha dei soli e semplici risvolti fanta-horrorifici… È una pellicola pregna di tensione, di esoterismo, di “c’è qualcosa che non quadra”… Ci fa stare in ansia fino a che non si comincia a intuire cosa sta “realmente” accadendo, ci avvisa ogni tanto che non è tutto oro quel che luccica, ma allo stesso tempo ci tiene incollati allo schermo in attesa di un indizio.
La componente horror non c’è praticamente mai, nonostante qualche sito cataloghi The Devil’s Advocate sotto tale etichetta. Sarebbe più appropriato dire che è un thriller sci-fi con ombre di occulto, un po’ come La Nona Porta, ma credo che sia riduttivo… Io sinceramente non credevo di rimanere così stupito dalla parte finale, che rivela tutte le verità della storia, le quali lasciano alquanto sbigottiti e perplessi.
Ve lo consiglio caldamente, specialmente per due interpretazioni magistrali: Keanu Reeves, il giovane e stravincente avvocato protagonista, e Al Pacino, il miliardario che lo ingaggia per la propria compagnia e che lo coprirà di gloria e di soldi. Due attori pazzeschi, due stili di recitazione diversi e affascinanti, due personaggi memorabili! E per la prima volta posso affermare che anche il doppiaggio italiano può considerarsi favoloso… Beh, se Giancarlo Giannini ti doppia Al Pacino allora è facile dirlo, no?