“Un uccello con due palle è normale, ma una palla con due uccelli quando s’è vista?”
Questo film rappresenta decisamente il maggior capolavoro su pellicola dei Monty Python. La demenzialità espressa nel film è particolarmente elevata grazie all’omogeneità della trama (a differenza di qualsiasi altra produzione Pythoniana, caratterizzata da vari e diversi sketch) che rappresenta e rivisita in maniera comica le gesta di Re Artù e compagnia.
Il sottile (ma non troppo) umorismo che vive in ogni singolo istante del film è intuibile sin dai titoli di testa, dove degli improbabili sottotitoli simil-scandinavi ci fanno già intuire di che genere di storia stiamo per vedere. La prima scena del film, anch’essa estremamente irriverente, mostra uno dei tormentoni del genio assurdo dei Monty Python: un galoppo di cavallo fatto con delle semplici noci di cocco, leit-motiv dell’intero film.
Pregio e difetto della produzione italiana sono il doppiaggio e lo “stravolgimento” delle battute da parte degli attori del Bagaglino, celeberrima compagnia cabarettistica romana, ai quali fu affidata la traduzione del copione: apprezzabile, a mio avviso, l’idea di associare un dialetto regionale italiano a quasi ogni personaggio o gruppo di personaggi. Ma, sebbene molte battute siano quasi fedeli all’originale, la gran parte dei testi è stata completamente travisata e storpiata in un tentativo di adattamento alla nostra lingua: film comunque altamente divertente, ma mai quanto quello in lingua originale, di cui vi consiglio la visione.