“Non la meriti.”
Maisie è una bimba di 6 anni, cresciuta tra le litigate e il divorzio dei genitori. La madre una cantante rock, il padre si occupa di arte. Quando decidono di divorziare inizia una guerra psicologica che pesa più sulla bambina che sulle persone attorno. Il padre si sposa con la tata, Margo, mentre la madre con un cameriere, Lincoln, entrambi sperando di vincere la lotta per l’affidamento. I due nuovi sposi entrano nella vita di Maisie cercando di compiacere i partner, ma molto presto vengono ammaliati dalla bambina, e cercano di tamponare le ferite che ormai sono profonde.
Di solito non apprezzo i bambini nei film, ancora candidi e innocenti. Ma Onata Aprile (Maisie) mi ha catturato. I dialoghi sono originali e non scontati. Julianne Moore, anche se invecchiata, regala sempre interpretazioni emozionanti. Alexander Skarsgard mostra un lato “paterno” che l’Erik di True Blood non mi aveva mai mostrato. È una storia vista dal punto di vista della bambina, una storia che mostra la realtà di molti bambini. Lo consiglio caldamente.