“Signore e signori, questa è la mia ultima apparizione sul video. La nostra città è ormai un deserto, percorso solo dai pochi superstiti addetti al recupero delle salme. Numerosi casi di questo terribile e inarrestabile morbo sono registrati in tutte le parti del mondo. Che il Dio misericordioso ci protegga e salvi il genere umano da questa spaventosa Apocalisse.”
A seguito di un tremendo incidente motociclistico, la giovane e bellissima Rose riporta gravi ustioni su tutto il corpo e viene ricoverata in fin di vita nella clinica del dottor Keloid, il quale sta sperimentando tecniche pionieristiche di trapianto cutaneo e decide di usare la ragazza come cavia. L’operazione sembra riuscire, ma al suo risveglio dal coma Rose si accorge di aver subito un’orribile mutazione che l’ha convertita in una sorta di vampiro. Così la donna, per soddisfare la sua sete, attacca altri esseri umani usando una strana protuberanza che le spunta da una fessura (del tutto simile a una vagina) che le si è aperta sotto l’ascella come conseguenza dell’intervento chirurgico a cui è stata sottoposta. Comincia dunque a mordere, contagiando varie persone, e spargendo in questo modo un virus letale che potrebbe infettare l’intera popolazione e convertire tutti in rabbiosi zombie “drogati” di sangue.
Un Cronenberg ancora agli inizi, molto più “Romeriano” sia per quanto riguarda i risvolti tematici della sua storia sia per la scelta di questi vampiri moderni che sembrano assai più simili agli zombie de La Notte dei Morti Viventi che a dei discendenti di Dracula. Tuttavia il talento, l’originalità ed alcuni dei motivi cari al regista canadese sono già ben visibili in questa piccola produzione indipendente.