“Le persone fanno le cose più strane quando credono di averne il diritto, ma fanno cose ancora più strane quando semplicemente credono.”
Diciamocelo… siamo discretamente stufi di film perbenisti dove si deve sempre trovare una morale che ci faccia dormire tra due guanciali! Sarà la mielosa atmosfera natalizia che pervade le strade nei giorni in cui scrivo, ma io di film dei buoni sentimenti come “The Blind Side” o “The Family Man” (tanto per citare i primi due che mi vengono in mente) sono un attimino esausto. Un buon pretesto per staccare la spina è Red State, film dell’ eclettico Kevin Smith, autore tra gli altri di “Clerks” e “Generazione X”.
Siamo in un liceo non precisato quando tre studenti si imbattono, attraverso una chat erotica, in una proposta di sesso di gruppo con una donna ben più matura di loro. L’occasione imperdibile, che i tre sbarbatelli non si fanno sfuggire, sarà una trappola operata da una setta pseudocristiana un tantino fanatica e discretamente violenta. I soccorsi in loro aiuto non saranno certo diplomatici, per il godimento di noi “ragazzacci” per una notte!
Red State è un ottima soluzione per chi vuole passare 80 minuti da peccatore con moderazione. Insomma.. .siamo al livello easy della perversione, e soltanto chi riuscirà a superare anche il secondo scoglio “Love Exposure” potrà accedere al mostro finale in “A Serbian Film“. Ma da qualche parte si dovrà pur cominciare… e ricordate di correre a confessarvi dopo ogni visione!