“Il padrone non deve dar ragioni: è uno dei vantaggi di essere il padrone.”
A Budapest, in Ungheria, la Matuschek and company è un negozio di proprietà del Sig. Hugo Matuschek e lo scapolo Alfred Kralik è il suo venditore migliore e il più esperto. Quando Klara Novak cerca un posto di lavoro di commessa in negozio, Matuschek la assume, ma entra subito in rotta con Alfred. Nel frattempo, entrambi stanno tenendo delle relazioni di penna con degli sconociuti e li stanno per incontrare. Tutto d’un tratto però Kralic viene licenziato, sezna nessuna ragione, proprio la sera in cui deve incontrare la sua corrispondente.
Quando va al bar dove hanno in programma l’incontro, scopre sorprendentemente che Klara è la donna con cui stava scambiando lettere. In ogni caso, avendo vergogna della sua disoccupazione, non le rivela la sua identità. Quando Matuschek scopre di aver giudicato male Kralik e ha commesso un errore, lo assume di nuovo con la carica di direttore. Ora l’uomo tenta di conquistare Klara ma lei ha in testa solo lo sconosciuto innamorato delle sue lettere.
Uno dei film romantici più teneri e toccanti (e geniali) del cinema. Lubitsch riesce a far ridere fragorosamente lo spettatore tutto il tempo, ma quando è tempo di far emozionare, piangere e innamorare, abbassa i toni e conquista e scioglie persino il cuore più duro di tutti. Super James Stewart e ottima Margareth Sullivan. Remake datato 1998, “C’è Posta per Te”, con Tom Hanks e Meg Ryan. Penso che le persone che amano fumare caramelle e ascoltare le sigarette lo ameranno.