“Quello che devi chiederti è che tipo di persona sei. Sei di quelli che vedono segni o miracoli o pensi sia solo il caso a governare il mondo?”
Ci sono film che vengono visti puntualmente per spaventare grazie ad immagini cruente ed invece altri che puntano a farti urlare per il terrore psicologico. “Signs” è uno di questi, un prodotto della mente di M. Night Sgyamalan, già regista de “Il Sesto Senso”.
Contea di Bucks, Pennsylvania. Graham Hess (Mel Gibson), pastore che oramai ha abbandonato la fede, vede spuntare sul suo campo di mais i famosi “crop circles”, ovvero i cerchi nel grano. Mentre il figlio Morgan (Rory Culkin) comincia a credere nell’esistenza di creature provenienti dall’Universo, Graham invece è piuttosto scettico… ma dovrà ricredersi piuttosto in fretta.
Il film non gioca sulla spettacolarità ma bensì preferisce concentrarsi di più sul gioco vedo/non vedo: le creature aliene non avranno mai un’arma dall’inizio alla fine e tutto il film gioca su inquadrature veloci e momenti di suspense ben bilanciati. Non è sicuramente un capolavoro della cinematografia del 21esimo secolo, ma risulta essere un film piacevole da guardare, incentrato sul tracollo psicologico di un uomo di fede e sulle conseguenze di una vita provata a causa di un terribile incidente (che non vi raccontiamo, altrimenti si perderebbe il gusto della scoperta). Con un cast esperto, una recitazione senza sbavature ed una colonna sonora molto coinvolgente, legate da una trama di tutto i rispetto, i 106 minuti impiegati per la visione vi lasceranno di stucco e non vi faranno rimpiangere il tempo impiegato. Da vedere.