“Hai idea di perché lo chiamano Frankie “quattro dita” Dag? Perché quell’imbecille fa scommesse stupide con gente pericolosa! E quando non paga loro prendono e gli tagliano un pezzo! E non sto parlando certo del suo schifosissimo prepuzio!”
Ehi “Babbuzzi”..non ditemi che non avete mai sentito parlare dello Strappo..! Non ditemi che non avete mai avuto a che fare con Boris Lametta, detto anche “Boris Schivapallottole”…! Allora correte nella prima videoteca, armatevi di birretta e godetevi quest’ora e mezza di sane risate targata Guy Ritchie.
Trama complicata, volutamente intricata, mille personaggi si susseguiranno davanti ai vostri occhi senza tregua, tutti caratterizzati alla perfezione e per la quasi totalità dotati di soprannome calzante. Tentando di schematizzare si può dire che la vicenda giri intorno ad un diamante di grande valore che, volontariamente o per caso, passa di mano in mano… ma la vicenda si sviluppa anche intorno ad un pugile zingaro con uno slang tutto suo, Mickey O’Neill (Brad Pitt), che non sta alle regole degli incontri truccati e si mette nei guai. In sostanza è difficile trovare un capo e una coda a questo film, e questo credo sia un fiore all’occhiello della pellicola.
Vicende aggrovigliate scandite da un ritmo vertiginoso, regia quasi fumettistica e dialoghi degni del miglior tarantino per un film che risulta tanto incasinato quanto spassoso. Sicuramente indicato ad un pubblico giovane, non troppo impegnato, che ha voglia di passare una serata allegra magari in compagnia. Insomma, per dirla alla Mickey, particolarmente indicato a voi, “Babbuzzi”!