“Questo è un regalo di natale di Dio! “
E’ la notte di Natale e dopo essere andati a messa, un gruppo di barboni – composto da Hana, un omosessuale travestito da donna, Gin un ubriacone puzzolente e Miyuki, una sedicenne fuggita da casa da sei mesi – rovistando nella spazzatura trovano una neonata abbandonata. Hana, desiderosa di avere un bambino, ma ovviamente impossibilitata dall’averlo, crede che ciò sia frutto di un dono divino, come l’immacolata concezione, mentre gli altri due vogliono restituirla alla madre o alla polizia. Dopo che anche Hana se ne è convinta, il gruppo parte per un viaggio di diversi giorni nella capitale giapponese con pochissimi indizi per trovare i genitori della piccola. Un viaggio che porterà tutti e 3 a fare i conti con il proprio passato e le proprie famiglie.
Ogni pellicola del regista giapponese Satoshi Kon – scomparso prematuramente – meriterebbe infinite lodi. Riesce a portare l’animazione, di solito relegata a un target infantile, a un livello inimmaginabile. Tratta temi che solo film in live action potrebbero trattare, riuscendo così a sbugiardare chi dice che l’animazione è inadatta a certi temi. Certo, non avrà avuto i soldi degli americani, il tratto e la poesia di Miyazaki, ma di certo è riuscito a farsi apprezzare da un’enorme schiera di fan che ancora lo rimpiangono.