Nel mio popolo c’è un vecchio detto: “a volte, l’unico modo per trovare la felicità, è assumere droghe in gruppo!”
Da Seth MacFarlane ormai ci si aspettano tanta irriverenza e comicità al limite del demenziale, peculiarità che possiamo ritrovare alla massima potenza in questa gran bella commedia in stile western. Non ho apprezzato tantissimo Ted, primo lungometraggio dietro alla macchina da presa del poliedrico comico Statunitense, non tanto per la dissacralità (che è suo il marchio di fabbrica sin dai tempi dei Griffin o di American Dad) quanto per la esagerata volgarità del pupazzetto che parla, cammina e fuma. Cioè, cercate di capirmi: io sono per la comicità in stile Monty Python, la demenzialità di Mel Brooks, l’ironia di certe commedie francesi… umorismo per così dire fine, mentre le molteplici battute grezze di Ted, e le mille allusioni sessuali o inneggiamenti alla droga mi avevano assolutamente deluso. Non per la moralità, sia chiaro! Ma perché credo che per far divertire il pubblico non bastino dei “versi” o delle scenette da quattro soldi, ci vuole qualcosa per stimolare anche il cervello! Questo accade appunto in “Un Milione di Modi per Morire nel West”, un divertente film con le giuste dosi di volgarità e tante raffinate e dilettevoli situazioni comiche.
MacFarlane interpreta anche il ruolo di protagonista (ed era ora!), dimostrando di saperci fare anche davanti alla cinepresa. Nei panni dell’impacciato allevatore di pecore Albert Stark, riuscirà a regalarci momenti di pura ilarità, mostrando il lato tragicomico della vita (e della morte) nel vecchio e selvaggio West. La trama passa in secondo piano, direi. Mi preme solo sottolineare che questo può già essere considerato un “classico moderno”, poiché riporta l’umorismo ad un livello intellettuale degno dei più grandi comici, registi e sceneggiatori del passato. Si può fare di meglio, ma viste le ultime uscite del genere “commedia” provenienti in questi anni da oltre oceano… mi sento di dire: vai Seth, continua così!