Un Piedipiatti a Beverly Hills

Beverly Hills Cop - Martin Brest, 1984


Voto medio: 2,95
(42 voti totali)

Film consigliato

da

DURATA: 105 minuti
GENERE: Azione, Commedia, Poliziesco
CAST: John Ashton, Eddie Murphy, Judge Reinhold, Ronny Cox, James Russo.

“Se la merda avesse qualche valore, i poveri nascerebbero senza buco del culo!”

“Beverly Hills Cop” è il classico degli anni ’80 che ha definitivamente consacrato Eddie Murphy come superstar di Hollywood. Con il suo inconfondibile mix di azione e commedia, e con il suo titolo originale che fortunatamente ha soppiantato l’obrobriosa traduzione italiota, il film ci regala una storia entusiasmante che ruota attorno ad Axel Foley, un poliziotto di Detroit sfacciato e carismatico che si ritrova a Beverly Hills per indagare sull’omicidio del suo migliore amico. Per chi è cresciuto negli anni ’80/’90 o per chi, semplicemente, ha un debole per il cinema di quei tempi, “Beverly Hills Cop” rappresenta una pietra miliare, un film che ha ridefinito il genere action-comedy grazie a una sceneggiatura brillante, momenti d’azione ben coreografati e una colonna sonora indimenticabile (chi può dimenticare il synth di “Axel F”, che ti entra in testa e non ne esce più?).

Eddie Murphy è il vero motore del film: il suo Axel Foley è irriverente, astuto e incredibilmente simpatico, capace di infilarsi nei guai con la stessa facilità con cui ne esce, sempre con un sorriso sulle labbra. La sua performance, che bilancia perfettamente la comicità con momenti di genuina emozione, ci ricorda perché Murphy è considerato uno dei grandi talenti comici del suo tempo. La contrapposizione tra la spartana Detroit di Foley e l’opulenta Beverly Hills offre non solo uno sfondo visivamente accattivante ma anche il terreno fertile per una satira sociale pungente. Il film, attraverso le avventure (e disavventure) di Foley, mette in luce le disparità sociali e culturali tra queste due Americhe così diverse, il tutto senza mai perdere di vista l’obiettivo principale: intrattenere.

Ma il film non è solo inseguimenti ed esplosioni (che comunque non mancano), è anche un’esplorazione delle dinamiche di amicizia e lealtà: il rapporto tra Foley e i due poliziotti di Beverly Hills, il burbero Taggart e l’ingenuo Rosewood, si sviluppa in maniera organica, diventando uno degli aspetti più calorosi e divertenti del film. La loro interazione, tra scontri culturali e scambio di battute, contribuisce a creare un’atmosfera unica che ha reso questo film un vero e proprio cult. Rivedere “Beverly Hills Cop” oggi è un po’ come riaprire un album di vecchie fotografie: è un invito a ricordare quando i film non avevano bisogno di effetti speciali strabilianti per conquistare il pubblico, ma si affidavano al carisma dei propri protagonisti e a una storia avvincente. È la conferma che, nonostante il tempo trascorso, ci sono opere capaci di mantenere intatto il loro fascino e la loro capacità di divertire.