“Talvolta bisogna scavare fino alle ossa per arrivare al cuore.”
Ali, un ragazzo di origini algerine, viene lasciato dalla fidanzata, una trafficante di droga, con il figlio Sam. A dir la verità vengono proprio abbandonati mentre la donna si dà alla macchia. I due fanno quindi un viaggio fino al sud della Francia, tramite autostop e mangiando le poche cose che raccattano dai bidoni. Qui li aspetta una nuova vita, da Anna, la sorella di Ali. Il ragazzo trova un lavoro come butta fuori in una discoteca e proprio mentre cerca di sedare una rissa incontra Stephanie. I due non si rivedono più fino a quando lei, in seguito a un incidente durante un esibizione con le orche, il suo lavoro, perde entrambe le gambe. Stephanie chiama Ali, che a suo tempo le aveva lasciato il numero di telefono nel caso le servisse qualcosa. Tra i due inizia un rapporto di amicizia molto particolare. Lui, un armadio di due metri tutto muscoli, e lei, una povera ragazza menomata. L’amicizia diventa amore quando la ragazza si affeziona così tanto da volerlo fisso nella sua vita. Ma Ali, un rude uomo senza sentimenti, riuscirà a stare con lei?
Audiard traspone il libro di Craig Davidson, “Ruggine e Ossa”, facendo la storia e i personaggi, elementi tipici della sua filmografia. Tutti in bilico, in una zona grigia, non c’è un personaggio totalmente cattivo o totalmente buono. Una versione moderna e fisica de “La Bella e la Bestia”, toccante ma che non scade nel patetismo. Consigliatissimo.