“Vuoi salvare il mondo? O ci vogliamo innamorare per poi scopare? Secondo me, il meglio che possiamo fare è sopravvivere!”
Il mondo dei titoli catastrofici è come il mercato del pesce, tutti ti vogliono vendere i propri prodotti spacciandoli per i più buoni, pochissimi sono realmente freschi; “28 Giorni Dopo” è una piacevole sorpresa, non è caviale, ma si lascia mangiare. Boyle è camaleontico, non c’è che dire, e nel 2002 si avventura nel mondo degli zombies, raccontandoci la vicenda di un gruppo di animalisti inglesi che riescono a liberare dei poveri scimpanzé utilizzati come cavie da laboratorio. Le scimmie si rivelano però aggressive e portatrici di un virus epidemico ed attaccano gli uomini trasformandoli in morti viventi. Ventotto sono i giorni che passeranno da questo momento al risveglio di Jim da uno stato comatoso a seguito di un incidente. Si ritroverà in una città desolatamente deserta ed abbandonata, privo di notizie sull’accaduto e di alcuna speranza.
Benché le premesse siano banalotte la mano del regista premio Oscar con The Millionaire è sapiente ed il risultato è una pellicola molto ben riuscita. Budget ridotto ed attori emergenti ne valorizzano ancor di più il lavoro. Tirando le somme il titolo in esame è con “The Day After Tomorrow” e “Io sono Leggenda“, a mio parere, uno tra gli esemplari migliori di questa “razza” forse troppo comune e sfruttata. Da segnalare anche un sequel diretto da Juan Carlos Fresnadillo; ho avuto il coraggio di vederlo… Voi non fatelo!