“Ci sono tante belle donne al mondo, non ne ho mai conosciuta una che mi abbia fatto desiderare di rinunciare a tutte le altre”
David Cronenberg mi ha sempre affascinato, incuriosito anche se non sono mai stato un suo sostenitore convinto; ho cambiato drasticamente idea dopo aver visto questa pellicola, secondo me uno dei suoi migliori prodotti (insieme al visionario Videodrome). La storia di una vita apparentemente tranquilla, in una cittadina americana senza frenesie, dove tutti si conoscono, dove c’è ancora solidarietà di quartiere. Tom Stall è il proprietario del bar del paese, la classica locanda in cui ci sono solo facce note. Il lento scorrere della quotidianità (accompagnato da una narrazione altrettanto cadenzata) viene rotto quando due avventori aggrediscono il ristoratore (un ottimo Viggo Mortensen) che reagisce con un insospettabile violenza uccidendoli entrambi. Sarà questo il preambolo di una storia basata sulla doppia personalità di una persona tranquilla, il classico vicino di casa di cui ti puoi fidare. Ma se le apparenze ingannassero…?
Cronenberg propone una film molto lineare, persino lento e si concentra sulla psicologia umana; il protagonista è il perno assoluto del film, il resto è un contorno che ne mina la serenità interiore, nulla di più. Un film dai due volti, come il protagonista, scandito da ritmo costante ed interrotto da scene di violenza tremenda che il regista ci fa intravedere, intuire, immaginare. Sicuramente, per amanti del cinema d’autore, imperdibile.