“Morte a Videodrome, gloria e vita alla nuova carne!”
Un film non più giovane, ma un film molto moderno, oserei dire quasi “profetico”. Un film anni ’80, diretto dal maestro David Cronenberg, che ci descrive fin dove arriva la curiosità della mente umana nel vedere la sofferenza altrui. Una specie di salto nel Sadomaso catodico, dove un direttore di una mediocre televisione locale intercetta casualmente segnali di uno snuff movie proveniente da un Paese estero. Questa sua curiosità si trasformerà in morbosità, portando il direttore a scegliere di unire questa sua trasgressione alla voglia di rilanciare la sua azienda con un qualcosa di forte impatto sul pubblico.
Questa è una pellicola “sui generis”, adatta solo a palati sopraffini, che sanno leggere nelle righe e trarre il proprio finale di questa storia al confine tra l’ allucinazione e la realtà, tra la perversione e la carne. Opera prima del visionario Cronenberg, un “must” per gli amanti del genere e dei finali che ti lasciano sulla poltrona o sul divano, pensieroso e magari irritato perché il film è già finito.