“Io li uccido dolcemente, da lontano.”
Jackie Cogan (Brad Pitt) è un killer professionista che lavora a cottimo per la mafia. Il suo ultimo incarico è indagare su un colpo messo a segno da due ladruncoli alla bisca di Markie Trattman (Ray Liotta). Cogan dovrà fare luce sull’accaduto e scoprire chi è il vero organizzatore della rapina.
Premetto: killing them softly (adattamento cinematografico del romanzo Cogan’s Trade) non è assolutamente un film imperdibile! Anzi, è stato per molti versi una delusione! Mi aspettavo sicuramente meglio, ma allo stesso tempo ci sono alcuni aspetti di questo lavoro del neozelandese Dominik, che salvo e che vorrei sottolineare.
Innanzitutto il cast è ottimo e le interpretazioni davvero valide, Pitt e Liotta su tutti. In secondo luogo la regia mi è parsa tutt’altro che scadente, con qualche sequenza pregevole. Inoltre il film è un susseguirsi di dialoghi molto validi e spesso impregnati d’una voluta (forse anche un po’ ritrita) valenza politica. Quindi cosa manca a questo lungometraggio per diventare un vero film da vedere? Sicuramente pecca nella sostanza, nella sceneggiatura decisamente povera! Il film pare un’imponente piramide di dettagli ben curati, ma vuota all’interno. Sembra che il regista abbia voluto sparare davvero in alto, dimenticandosi però di caricare il suo fucile ad alta precisione. Che dire, peccato davvero Dominik, sarà per la prossima volta. Comunque killing them softly, pur non essendo il film culto che forse s’era prefisso di diventare, rimane una piacevole esperienza, e se anche uscendo dal cinema ero perplesso, non sono certo corso strillando all’ingresso per farmi rimborsare il biglietto! Non da vedere assolutamente, ma si può anche provare!