‘Campare’ la famiglia
È Stato il Figlio, fotografia cinica e cruda ma reale di quello che una volta era il modo di vivere al sud. L’apparenza, la gente, i soldi (prima di tutto) e tanta ignoranza; il film riesce a rappresentare benissimo i meccanismi e dinamiche di una povera famiglia siciliana, i cui membri maschili nella piena ignoranza hanno come unica preoccupazione ‘campare’ la famiglia mentre le donne sono all’angolo, fino ad un certo punto perché poi da mere spettatrici della vita familiare diventano artefici del destino.
Tutto ha un prezzo: la vita, la morte, la dignità, l’onore, la giustizia. Pochi euro per chi vive nella povertà e nell’ignoranza sono sufficienti a comprare tutto. Occorre apparire e non essere, apparire non poveri, apparire felici; nessuno si interroga sulle proprie esistenze apparentemente inutili. Il finale è un vero e proprio colpo nello stomaco e, nonostante ci si senta lontani anni luce da quel tipo di realtà, quel mondo oggi è più vicino che mai: siamo tutti pronti a tanti compromessi (morali e non).