“Abbracciami..” “Non Posso..”
Dopo essersi cimentato con successo nel mondo dei supereroi (Batman, 1989), Tim Burton trova un anno dopo la sua vera dimensione, quella fiabesca. E lo fa con un’avventura in grado di far sognare tutti.
Edward Mani Di Forbice narra la toccante vicenda di un vecchio scienziato che, appena prima di morire, crea un individuo meraviglioso, quasi umano, ma non riesce ad ultimarlo. Le forbici al posto delle mani sono l’emblema del testamento incompleto del geniale scienziato. Edward continua a vivere nel castello abbandonato in cui è “nato” anche dopo la morte del suo creatore, fino a quando incontra una gentile signora che, affascinata dalla diversità del ragazzo, decide di portarlo con sé tentando di inserirlo (a fatica) nella propria famiglia e, soprattutto, integrarlo nella realtà cittadina in cui vive. Ed è qui che il regista riesce a mostrare l’ingenuità e la purezza di questo “mostro” aprendo il cuore dello spettatore e conquistandolo emotivamente. Edward, infatti, involontariamente non farà altro che sconvolgere la vita ipocrita e tranquilla della contea, con la spontaneità di un bambino.
Una fiaba per grandi e per piccini, una di quelle in cui Tim Burton riesce a farci fantasticare, divertire e commuovere. Pellicola poco conosciuta tra i più giovani, che non può assolutamente mancare nelle vostre videoteche.