“Ho sempre pensato che sono le cose che non scegliamo a renderci quelli che siamo.”
Inspiegabile quanto un film del genere sia passato in silenzio: se date un’occhiata alla pagina Wikipedia di Gone Baby Gone vi renderete conto di come sia stato trascurata una pellicola ha tutte le carte in regola per essere considerata di grande spessore. I punti di forza sono numerosi, a partire da un certo Morgan Freeman che compare nel cast, anche se in un ruolo secondario. In secondo luogo “Gone Baby Gone” vanta un “big” di Hollywood alla macchina da presa, quel Ben Affleck che 5 anni dopo il mondo apprezzerà con Argo. La vicenda, un rapimento ambientato nella città di Boston, rappresenta la prima esperienza in regia di Affleck, ma l’attore non sembra patire in alcun modo la tensione dell’esordio.
Amanda McCready, figlia di una ragazza sbandata, sparisce senza spiegazioni una sera d’autunno. Sulle sue tracce, a fianco della polizia di Boston (capeggiata appunto da Freeman), verranno ingaggiati due giovani detective, poco esperti ma determinati ad andare a fondo al caso. Una coinvolgente ricerca del responsabile condurrà Patrick Kenzie (Casey Affleck) e la sua ragazza Angie in un difficile percorso emotivo, nella speranza di fare chiarezza su un caso con più di un lato oscuro. Una trama che in apparenza può sapere di “già visto”, in realtà si rivela un ottimo prodotto, che ha ben poco da farsi perdonare, forse solo la scelta del protagonista (un po’ inespressivo Casey, anche se credo possa essere una scelta consapevole). Non fatevelo sfuggire.